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Provvedimento provvidenziale: il 2946

Isvap ha pubblicato sul proprio sito il provvedimento numero 2946 del 6 Dicembre 2011 che reca modifiche all’articolo 48 del regolamento 35 in tema di conflitto di interesse. A conclusione della fase di consultazione, nell’ambito della disciplina delle polizze collegate ai mutui, da aprile 2012 gli intermediari (banche e società finanziarie) non potranno più essere contemporaneamente sia distributori che beneficiari.

Banca

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Fin qui la lettera di un provvedimento travagliato quanto sacrosanto, osteggiato dilatoriamente da ABI & co. fino al ricorso al TAR Lazio.

E adesso un paio di considerazioni sulla base di accese recentissime discussioni consumate spesso tra bancari e intermediari assicurativi in più luoghi digitali ultimamente.

1. Si è detto che alle polizze cpi le banche non avrebbero rinunciato mai e che tutto sommato questo sarebbe avvenuto a favore degli stessi mutuatari assicurati. Infatti segnatamente le polizze incendio – essendo distribuite nella forma del contratto convenzione – avrebbero determinato premi più bassi rispetto ad analoghi prodotti intermediati sul mercato assicurativo. Ma gli esiti della pubblica consultazione dimostrano, sulla base di specifiche indagini commissionate ad hoc dall’Isvap per due anni, che i compensi provvigionali previsti per polizze incendio collegate a mutui non solo erano (sono) sciolti da qualsiasi cosiderazione etica relativa al concetto di remunerazione, ma, udite udite, erano (sono) addirittura più alti rispetto ai compensi provvigionali previsti per polizze incendio distribuite dagli stessi istituti bancari. Se fai un mutuo e ti appioppano la polizza incendio, paghi diciamo 100 di provvigioni, se invece sottoscrivi nella stessa banca solo una polizza incendio, di provvigioni paghi 87!

2. Si è detto che le banche alzeranno i tassi dei mutui per il maggior rischio che correrrano in quanto il credito verrà protetto da terzi. Che la costruzione di pacchetti rende interessante e competitivo un prodotto “mutuo e incendio”, ad esempio, anche se a detrimento della trasparenza. Che se la banca ha più leva e meno costo ti potrebbe applicare tassi più competitivi. Che Bankitalia inserisce nel TAEG anche i costi della cpi…  Ma la verità vera è che il conflitto di interessi per le banche è, nel caso di polizze connesse a mutui, letteralmente eclatante. E sulla trasparenza: è vero che un intermediario non è tenuto a dirmi quanto incassa a titolo di provvigione su un contratto incendio (non così sull’auto), ma io posso farmi un’idea del costo del contratto, magari chiedendo a due o più intermediari assicurativi un preventivo, proprio perché non è connesso con altri prodotti finanziari. E’ la perverso logica del pacchetto che va contro la trasparenza. Ed è proprio per questo che la tutela in vigore stabiilita dal 35/2010 prevede già:
– la restituzione del premio non goduto per estinzione di mutuo o finanziamento o portabilità;
– e soprattutto l’obbligo di indicare tutti i costi a carico del cliente, compresi i compensi provvigionali.

Vedo solo vantaggi per tutti e soprattutto per i mutuatari/assicurati (lato debole del rapporto) se ad assicurare l’evento incendio con beneficio della banca sia un professionista assicurativo, che sicuramente non è un filantropo, si beccherà le sue provvigioni ma non ti vende pacchetti misto-mare in cui i costi sono nascosti. Vietare la doppia maschera e scoprire i costi vuol dire regolamentare con trasparenza e la trasparenza è inversamente proporzionale alle polpettine fatte di mutuo e polizze incendio, finanziamenti e temporanee caso morte a capitale decrescente, mele e pere, intermediari e beneficiari.

Un seguito interessante è qui, in cui si dice come il decreto salva-Italia montiano rafforzi la tutela del 2946 e più in generale del codice del consumo.
E qui un intervento pacato di un esperto che dipinge scenari possibili.

Pier Luca Ciangottini
l.ciangottini@gmail.com

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